Milano, 27 dicembre 2010

Caro Babbo Natale,

Adesso che il tran tran del Natale è finito ho deciso di scriverti queste poche righe.
No, non preoccuparti… Non voglio chiederti regali in ritardo!
In verità quest’anno non me la sono proprio sentita di chiederti qualcosa… Per carità, qualche regalino si accetta sempre volentieri, ma in tutta sincerità, quest’anno mi sarei sentito davvero in difficoltà a chiedere più di quanto già ho. E me ne sono reso conto proprio qualche sera fa, alla fine della cena natalizia di HRD, che come ogni anno è per me un momento speciale. Ci tengo tantissimo a quella serata! Dal 1992, nostro primo anno di vita, immancabilmente chiudiamo l’anno lavorativo con quella che, più che una cena, è una serata di festa, dove tutta HRD si mette in ghingheri e celebra i risultati di un anno che si chiude, tra innumerevoli brindisi, momenti di grande divertimento ed emozionanti premiazioni per i migliori membri del team.

L’atmosfera che si respira quella sera è fantastica: ci sono tutti i nostri collaboratori, i nostri partner, alcuni clienti importanti, c’è la formalità di una cena di gala, ma al tempo stesso il calore di una riunione di famiglia.
E come ti dicevo, caro Babbo Natale, per me è un appuntamento unico, speciale, a cui non rinuncerei per niente al mondo. È la sera che vede protagonista la mia squadra, i miei collaboratori. È la sera che ha come parola chiave “NOI”. È la nostra festa, celebra il nostro lavoro, è il nostro evento.
Insomma, una serata magica…

E questa volta per me lo è stata ancora di più.
Perché?!?

Innanzitutto per le persone che c’erano!
Tutta Hrd e tanti amici ai quali sono legato tantissimo.
C’era il mio passato rappresentato da Sergio e Maurizio, vecchi compagni d’avventura dell’epoca della Memotec, che con il loro supporto ed esempio di allora, mi hanno permesso di essere qui a fare quel che faccio in questo momento.
C’erano amici di Hrd come Don Mazzi, Dan Peterson e Roy Martina, che, nonostante i molteplici impegni hanno fatto il possibile per essere lì a festeggiare con noi (il “Coach” arrivando subito dopo la sua telecronaca NBA su Sportitalia e Roy addirittura catapultandosi a Milano appena terminato un corso in Germania!) dimostrando il loro affetto nei confronti miei e del nostro gruppo.

E ovviamente, a parte qualche inevitabile defezione, c’era tutto il “Team”: l’ufficio con Irene e Gianluca, le Sales Angels, Antonio e il Corporate Team, i Coach dell’Academy e lo Staff ufficiale, il ns fantastico trainer di Pnl Andrea Favaretto e i nostri trainer aziendali capitanati da Max, la nuovissima squadra di HRD Business Training, per finire con Daniela e i direttori, manager e collaboratori di HRD Net.
Una squadra bellissima che Roberta e io abbiamo la responsabilità, ma anche il privilegio di guidare e gestire e con la quale condividiamo gioie e difficoltà quotidiane.
Devi sapere che per me, la “mia” squadra ha sempre avuto un valore importantissimo e i miei collaboratori sono sempre venuti prima di ogni altra cosa. Devo dirti che in passato, agli inizi della mia carriera, avevo con loro un rapporto davvero viscerale che a volte con alcuni trascendeva in una sorta di rapporto padre/figlio che, seppur portasse con sé molte cose positive, creava spesso una limitante dipendenza reciproca. Capii anni dopo il perché di quel tipo di rapporto quando sentii dire a Don Mazzi, durante un suo intervento a un Leadership Seminar, la seguente frase: “penso di essere diventato il padre dei miei ragazzi, per poter essere a mia volta quel padre che io non avevo mai avuto”. Al sentire quelle parole un improvviso brivido giù per la schiena! Probabilmente era stato così anche per me.

Ma da tempo ormai le cose sono cambiate.
Un figlio mio l’ho avuto e sono cresciuto come uomo e come leader del mio gruppo. Ora ho con i miei collaboratori un rapporto bellissimo e molto equilibrato: con i più nuovi c’è un giusto distacco, con i più vecchi una tale stima e rispetto reciproco e un conoscersi talmente bene, che spesso le parole non servono nemmeno più.

E poi ci sono i vecchissimi, quelli del Board, quelli che sono insieme a me e Roberta da una vita, i compagni di mille battaglie che ormai sono diventati nostri soci e che spesso ormai svolgono il ruolo di miei coach personali, dandomi un costante feedback esterno così qualificato che raramente i normali imprenditori hanno possibilità di avere.

Insomma, ero li sul palco che stavo iniziando a presentare la serata ed ero davvero emozionato nel vedere davanti a me tutte quelle 220 persone, elegantissime, in quella sala così ben addobbata, con Stefano di X-Factor (ed ex allievo FLY!!!) pronto a cantare per noi e, ciliegina sulla torta, il mio piccolo Ricky lì seduto al mio tavolo, per la prima volta presente (e in smoking!!!) a quella cena di cui aveva tanto sentito parlare.

Si, ero emozionato!

Mi pregustavo già la serata e mi immaginavo già la gioia di chi sarebbe stato premiato con l’Hrd Award (si, insomma, il nostro “Oscar”!!!) e la faccia che avrebbe fatto la Patri ricevendo la grossa coppa del “Collaboratore dell’anno 2010″…

Ero emozionato… Che bello!… Ero proprio emozionato!…
Ed ero felice!!!
Si, felice!…

Perciò, caro Babbo Natale, cosa potevo chiederti ancora?!?
Sono così grato di quello che ho, che non saprei chiederti di più!
Sono tutte rose e fiori?… Niente affatto! Durante l’anno ci sono stati momenti difficili, momenti di tensione, di stanchezza, di stress, scontri, discussioni e gatte da pelare… E di certo ancora ce ne saranno!!!
Ma ho la salute, una famiglia bellissima e la possibilità di fare ciò che amo, con persone con cui amo stare, in un ambiente in cui amo vivere.
Cosa posso volere di più?!?

Quindi, Babbo Natale, niente richieste particolari quest’anno. Mi basta che tu mi abbia ascoltato.
Ti prometto che l’anno prossimo mi impegnerò al massimo per poter nuovamente essere qui a scriverti le stesse cose…

E riposati un po’ anche tu, che dopo tutto questo tour de force te lo meriti proprio!

Buon Natale!

Roberto

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Mentre sono di ritorno da Miami, mi ritrovo durante uno scalo all’aeroporto di London Heathrow a sistemare la posta elettronica.

Come molti sono sommerso da decine e decine di e-mail al giorno, tra cui moltissime sono pubblicitarie, alcune non richieste, ma altre invece “volute”. Nel senso che personalmente sono iscritto a moltissime newsletter o sono sulla mailing list di tante attività commerciali alle quali ho richiesto di tenermi aggiornato sulle loro “offerte”, o perché sono interessato ai loro prodotti/servizi, o perché mi interessa osservare come li promuovono. Sì, perché come avrà facilmente notato chi mi segue, ho una notevole passione per il marketing! Mi piace osservare come vengono promossi i prodotti, come vengono pubblicizzati, in quali modi si cerca di attrarre l’attenzione del cliente su ciò che si fa. D’altra parte, un appassionato di comunicazione come io sono, non può non essere affascinato da una disciplina, fondata sulla comunicazione persuasiva, così impattante sulla società.
Per questo osservo con attenzione tutto ciò che riguarda il mondo del marketing e, come una spugna, assorbo e prendo spunti da qualsiasi cosa che mi aiuti a trovare modi sempre più efficaci di promuovere ciò che faccio, consapevole come sono che, per quanto tu faccia bene una cosa, è fondamentale, al giorno d’oggi, saperla “presentare” al meglio.

Presentare al meglio qualcosa però è molto diverso da mentire!!!

Infatti, il tipo di marketing che non sopporto è quello che racconta balle, con unico fine ultimo quello di vendere.
Quando tengo corsi per venditori, consiglio sempre loro di non mentire mai per vendere, perché sono fermamente convinto che, alla lunga, si ritorce contro. Per carità, non siamo “educande”, perciò capisco benissimo che si possa a volte arrampicarsi sugli specchi o modificare leggermente la realtà dei fatti, per aggirare un’obiezione o favorire un acquisto. Ma basare un’intera strategia di vendita sulla menzogna o fare della falsità un’abitudine è assolutamente deprecabile e, sebbene a volte possa funzionare a breve termine, alla lunga è sempre perdente.

La mia filosofia è che, invece che argomentare cose che non esistono, molto meglio imparare a evidenziare ciò che di veramente positivo c’è nel nostro prodotto/servizio e che non c’è in nessun modo bisogno di mentire se hai qualcosa di valido da proporre! Così facendo non avrai mai problemi etici e morali, dormirai sempre sonni tranquilli, ma soprattutto svilupperai una mentalità di vendita basata sulla domanda “come posso mostrare sempre meglio al mio cliente la validità del mio prodotto e i vantaggi che può arrecargli?”, domanda sicuramente altamente produttiva e costruttiva.

Quindi, se mal sopporto e disapprovo totalmente chi mente per vendere, sono davvero infastidito epidermicamente quando (altro…)

No, non è quello che stai pensando…
Non ha a che fare con le partite della domenica calcistica!!!…
Ha a che fare con i tuoi OBIETTIVI!

Guarda qua http://mailing2.infomail.it/bump/newsletter/n,V3NFT13BD6J4N2KIDLSY,5Q51MD5OJUMTQS2FNPAP.html

Non posso…
Non ce la faccio…
Non fa per me…
Non credo si possa fare…

Ognuno di noi, chi più, chi meno, si è ripetuto nel corso della sua vita frasi di questo tipo.

Pochi minuti fa gironzolando su Facebook mi sono imbattuto in questo video che mi ha entusiasmato! Ho deciso immediatamente di postarlo qui sul mio blog e vi invito a vederlo subito!!! Il guardarlo genererà in voi probabilmente lo stesso stupore, incredulità e ammirazione nei confronti della meraviglia dell’essere umano che ha generato in me!…
Il titolo del video è “People are awesome”, che tradotto significa “le persone sono fighissime” (è la traduzione più vicina possibile a “awesome”!) ed è una carrellata di persone normali che fanno cose straordinarie.
Cos’hanno in comune tutte queste persone? Hanno sbagliato miriadi di volte prima di riuscire con tale perfezione!!! Riescono fare queste cose straordinarie perché con straordinaria perseveranza, dedizione, umiltà e abnegazione, hanno insistito fino a quando sono riusciti a fare ciò che per tutti gli altri sembrava impossibile!

Ma loro “è impossibile” non se lo sono mai detto nemmeno una volta…

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Roberto Re ospite d’eccezione a YOUNG – Orienta il tuo futuro

“Come diventare leader di sé stessi oggi”:
il famoso coach anima una serata dedicata a genitori e figli

Erba, 11 novembre – È appena stato annunciato un ospite d’eccezione alla prossima edizione di YOUNG – Orienta il tuo futuro, il salone dell’orientamento in programma a Lariofiere di Erba dal 17 al 21 novembre.

Si tratta del noto coach e fondatore di HRD Training Group, Roberto Re, una vera autorità in materia di formazione, che terrà un incontro  aperto a tutti dal titolo “Come diventare leader di sé stessi oggi”, venerdì 19 alle ore 20.

L’ On. Erica Rivolta, Assessore alla Cultura del Comune di Erba, patrocinatore dell’iniziativa, commenta: “Credo che questo evento sia una interessante occasione  per genitori,  ragazzi e per tutti coloro che vorranno confrontarsi su un tema fondamentale come quello della crescita personale e della comunicazione. Sono molto felice che un grande professionista come Roberto Re  abbia accettato di  intervenire proprio durante YOUNG: conoscendolo  ci preparerà una serata coinvolgente, brillante e soprattutto educativa”.

Con oltre 20 anni di esperienza sul campo, più di 160.000 partecipanti ai suoi corsi, migliaia di giornate d’aula e centinaia di Personal Coaching a imprenditori, manager, personaggi dello spettacolo, atleti e squadre di calcio, Roberto Re è considerato uno dei numeri uno della formazione europea. Ha svolto interventi in numerose convention aziendali e in università tra le quali le Università Bocconi e IULM di Milano. È autore di popolari best seller tra cui “Leader di te stesso”, manuale di self-help che ha riscosso un enorme successo di pubblico.

Spinto da una grande passione per lo sviluppo del potenziale umano, Roberto Re ha interamente dedicato la sua vita alle strategie di peak performance e alla diffusione della cultura del training mentale e del fitness emozionale, certo che la performance migliori in qualunque settore grazie ad un appropriato uso delle proprie risorse e alla gestione dei propri stati d’animo.

L’ingresso è libero.

Orari:

17-18-19 novembre dalle 9 alle 14
20-21 novembre dalle 9 alle 18

Info e programma: www.young.co.it

Da pochi giorni abbiamo sparso per la rete il nuovo straordinario video promozionale del Leadership Seminar (Non l’hai visto????? Clicca subito qui per vederlo!!! E’ un capolavoro!!!) e tra pochi giorni insieme alle mie Sales Angels mi metterò a viaggiare per l’Italia per il Workshop “Introduzione alla Leadership” che, come suggerisce chiaramente il titolo, introduce il corso più profondo e più “life changing” che tengo durante l’anno.
Non sarà una “presentazione” però, ma una vera e propria serata di formazione su alcuni temi che nei 4 giorni di Leadership Seminar i partecipanti impareranno a maneggiare con assoluta maestria!

Vi riporto qui di seguito tutte le info per le serate.
Vi aspetto!

HRD ACADEMY PROMOTIONAL TOUR:

“INTRODUZIONE ALLA LEADERSHIP”

Ecco tutte le date:

TREVISO: lunedì 8 novembre
BRESCIA: martedì 9 novembre
RICCIONE: lunedì 22 novembre
BARI: martedì 23 novembre
ROMA: mercoledì 24 novembre
LUGANO: lunedì 29 novembre

Il seminario si svolge in edizione straordinaria in occasione del prossimo Leadership Seminar 27-30 Gennaio 2011
Durante questo One Night Seminar imparerai:

  • I 5 elementi che determinano le nostre decisioni
  • Il potere delle domande
  • Il potere della focalizzazione
  • Gestire stati d’animo improduttivi
  • Valori e credenze

Orari
Il workshop avrà inizio alle ore 20.00 e si concluderà alle 24.00 (registrazione alle 19)

Quota di partecipazione

Il costo di ingresso di € 25 a persona è comprensivo di una copia del libro “Smettila di incasinarti” o di “Leader di te stesso” in versione Oscar Mondadori.

È necessaria la prenotazione!
Per informazioni e/o prenotazioni:
info@hrdonline.it – www.hrdonline.it tel. 02 542515 – fax 02 54115260

NB: Le location verranno comunicate telefonicamente, via e-mail o sms, all’atto della conferma della prenotazione.

Una decina di giorni fa sono stato a Prato al convegno annuale di Confindustria della Piccola Impresa, appuntamento di punta nell’agenda del mondo imprenditoriale italiano. “Piccola impresa”: mai definizione credo possa essere più sbagliata di questa. La “piccola” industria italiana rappresenta in assoluto una “grande” realtà, fatta di straordinari imprenditori, di incredibili eccellenze e di decine di migliaia di aziende che rappresentano la vera spina dorsale del tessuto economico di questo paese. Altro che “piccola”!

Perciò, curioso di vedere che aria tirasse, mi sono recato insieme a Max Bindi e al nostro socio Salvatore Leggiero, in quel di Prato, per partecipare alla seconda giornata di lavori, che vedeva gli interventi degli ospiti più prestigiosi, tra cui governatori, ministri e del presidente Emma Marcegaglia.

Potrei parlarvi di svariate cose che ho visto e notato, ma poiché non voglio scrivere un articolo fiume, condivido con voi solo un episodio che, da un lato mi ha lasciato di stucco, ma dall’altro ha confermato quello che vado dicendo sempre ogni volta che parlo di comunicazione e di quanto nella nostra società la preparazione a riguardo sia veramente insufficiente. Di fronte a una platea di trecento imprenditori, decine di giornalisti e uno stuolo di telecamere, dà il via ai lavori della giornata uno dei dirigenti principali di Confindustria.
Sei a un convegno così importante, ti aspetti ovviamente qualcuno di spessore…
E invece dopo pochi secondi già ero basito!… Si era materializzata di fronte a me la macchietta del pessimo comunicatore sulla quale spesso scherzo quando insegno Public Speaking!!!

Infatti, chiamato sul palco da una voce fuori campo, si piazza dietro al podio senza nemmeno salutare, tira fuori il suo bel foglio e inizia a leggere il suo discorso a testa bassa (non ha mai guardato la platea neppure per un secondo!…), con tono piatto e voce tremolante.
Un quarto d’ora davvero imbarazzante, ma che ha rappresentato perfettamente la consapevolezza media da parte delle nostre istituzioni delle regole di base della comunicazione e di quanto sia fondamentale conoscerle e applicarle.

Ero esterrefatto!… Com’è possibile che la stessa cura che è stata posta per organizzare perfettamente ogni dettaglio organizzativo del convegno, dalle hostess, al catering, alle cartellette congressuali perfettamente piene di superfluo materiale cartaceo, non sia stata messa nel verificare che chi apriva il convegno di fronte alle telecamere di tutta Italia fosse in grado di farlo nella maniera migliore? Ma soprattutto, se ne saranno accorti che comunicativamente parlando il tipo faceva pena oppure per loro è normale che fosse così, perché quello è più o meno il livello a cui da sempre sono stati abituati? A giudicare dai due interventi successivi, più o meno sullo stesso tenore anche se un pizzico migliori, temo sinceramente che sia così…

Ma d’altra parte in cosa ci vogliamo aspettare da un sistema che nel 2010 ancora non ha inserito nel piano di studi obbligatorio per diventare insegnante oppure medico nemmeno un misero esame di comunicazione? Come se saper comunicare efficacemente, per figure socialmente così fondamentali, fosse solo un inutile optional!

Che tristezza…

Vabbè, che dire… In un momento di tale insicurezza, un’unica certezza positiva per quel che mi riguarda: ho lavoro assicurato almeno per i prossimi 50 anni!!!
🙂

PS: devo dire che, per contro, ho avuto modo di assistere a ottimi interventi di imprenditori coi fiocchi e, soprattutto, alle relazioni di due donne davvero con gli attributi, che mi hanno colpito molto positivamente, sia per la loro preparazione, sia per il loro atteggiamento battagliero e propositivo: Renata Polverini, il nuovo Governatore del Lazio, e la Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, donne di vero spessore!

Devo dire, in tutta sincerità, che una delle cose di cui vado più fiero è la mia creatività e la mia propensione ad innovare: vedere ciò che ancora non è stato visto, pensare a ciò che ancora non è stato pensato, creare ciò che ancora non è stato creato e, di conseguenza, fare ciò che molti credono impossibile fare, è una delle cose che più mi da gusto e soddisfazione nel mio lavoro e alla quale non rinuncerei mai! Ha poco senso per me fare qualcosa senza sentirsi in costante evoluzione, senza porsi costantemente nuovi orizzonti da esplorare o nuovi limiti da abbattere, senza sfidare se stessi ponendosi obiettivi che per essere raggiunti ti chiedano di diventare migliore. Non fare “di più” (anzi, più passa il tempo e sempre meno voglia ho di lavorare troppo!), ma fare “meglio”, sviluppando nuove abilità, nuove competenze, una nuova mentalità o semplicemente ottimizzare l’uso delle tue risorse o delle tue qualità, oppure smussare alcuni tuoi difetti, personali o di squadra.
Credo che solo mantenendo questo spirito intatto potrò continuare a lungo a fare quello che faccio con così tanta passione ed entusiasmo. Infatti dopo tanti anni di impegno in una qualsiasi attività (e nel mio caso sono, ahimè, ormai più di 20…) solo il cuore e la passione possono tenerti vivo, vegeto e supercompetitivo, uniti a un po’ di orgoglio personale e alla volontà di eccellere. Senza quelli scoppi e inizi a cercare nuovi stimoli per soddisfare il tuo bisogno di varietà. Ma se invece riesci a innovare continuamente soddisfacendo costantemente i due bisogni umani “superiori”, il bisogno di crescere e di contribuire, allora puoi rimanere al top della tua attività per un secolo intero!

Mi scuso quindi se questo articolo può risultare un po’ autocelebrativo, ma in questi giorni sono veramente fiero ed orgoglioso dell’ennesima innovazione che noi di HRD Training Group abbiamo portato nel mondo della formazione italiana, facendo ancora una volta qualcosa che nessuno aveva mai fatto e che, inevitabilmente, prima o poi qualcuno ci copierà! Eh si, perché questo è quello che accade quando guidi il mercato, quando sei in qualche modo il punto di riferimento dei tuoi competitors e lanci qualcosa di nuovo che funziona: ti copiano! O, per dirla meglio, prendono spunto da ciò che hai fatto, lo modellano e lo utilizzano a loro volta. E non ci trovo nulla di male, anzi! Trovo assolutamente normale imitare chi ottiene più risultati o semplicemente chi ha una buona idea! Lo fanno tutti, in ogni business del mondo!
Io stesso ho fatto un enorme salto di qualità in passato, dando una svolta alla mia carriera, quando ho avuto modo di conoscere Anthony Robbins e modellare molte delle sue strategie e tutt’oggi, ogni giorno, prendo spunto da chi è bravo a fare quello che fa in qualsiasi campo, prendendo ispirazione da chiunque faccia qualcosa di ben fatto e che possa essere in qualche modo replicato e applicato nel mio mondo.
E per quel che mi riguarda essere copiati è senz’altro motivo di vanto, perché implica automaticamente che hai fatto qualcosa di buono e che altri ti osservano e traggono ispirazione da ciò che fai. Quindi io e il mio team possiamo solo che essere felici e fieri del fatto che, ormai da alcuni anni a questa parte, le nostre idee e le nostre iniziative vengono regolarmente copiate e replicate, più o meno bene, dal resto del mercato.
Ad esempio nel 2004 il mio Leader di Te Stesso è stato il primo libro di sviluppo personale in Italia che riportasse la foto dell’autore in copertina: nessuno l’aveva fatto prima, ma consapevole che il mio primo libro fosse per me un importante strumento di marketing, avevo insistito con l’editore perché la mia faccia fosse ben visibile al pubblico in modo da trarne un beneficio indiretto, indipendentemente dalle vendite del libro stesso. A quanto pare l’idea è piaciuta, visto che da allora quasi tutti i formatori schiaffano se stessi bella mostra in copertina!
E che dire di quando tre anni dopo ci inventammo di presentare Smettila di Incasinarti organizzando un tour nei teatri di 10 città italiane, dove le persone ricevevano il libro partecipando a un “One Night Seminar” con il sottoscritto? Quasi 9000 persone si sono succedute in platea oltre ai tantissimi quotidiani e riviste di tutta Italia che ne hanno parlato. Iniziativa ripetuta poi nel 2009 con altrettanto successo per il libro Energy! scritto a quattro mani con Roy Martina. Risultato? Da allora è stato tutto un proliferare di “Night Seminar” e, guarda un po’, alcuni autori (tra cui proprio in questi giorni lo stesso Roy e il mio amico Alfio Bardolla) hanno avuto la geniale idea di fare un tour di presentazione del libro con delle serate, indovinate un po’ dove? Esatto! A teatro!!!
E potrei fare un bel po’ di altri esempi di innovazioni apportate da noi di HRD e diventate in seguito comuni nel mercato…
Ripeto, la cosa non mi disturba affatto, anzi, mi fa molto piacere!
Certo, quando hai una buona idea ti piacerebbe essere l’unico a poterla utilizzare in secula seculorum e lì per lì ti può dare un po’ fastidio che venga sfruttata da qualcun altro… Ma per quel che mi riguarda è quasi sempre lo stimolo per dire “Vabbè, pazienza!… Ce ne inventiamo un’altra!”
E, detto fatto, ce ne siamo inventata un’altra!
O meglio, questa volta l’ho “copiata” io e riproposta in grande stile!
Infatti, subito dopo l’estate, un nostro cliente ci ha raccontato di quanto efficace fosse stato raccogliere il suo team di venditori nel cinema di proprietà di un amico e sottoporli alla visione di un mio dvd sulle credenze. Mi raccontarono di quanto fossero attenti e partecipi i partecipanti, nonostante la mia presenza solo virtuale e non fisica, un po’ perché il video era una registrazione “live” di altissima qualità di un mio workshop, ma molto anche grazie alla proiezione sul grande schermo e al coinvolgimento tipico della sala cinematografica (per chi conosce la PNL vi dice qualcosa la parola sottomodalità?!?), che permettevano di seguire il corso con un’attenzione assolutamente superiore alla media.
Non aveva ancora finito di raccontarmelo che già avevo pensato a tutto!!!
Ed eccomi qui a raccontarvi che nei giorni scorsi, ben 2000 persone, nelle 11 città nelle quali siamo presenti con il Programma FLY, hanno partecipato a una serata di corso sulle credenze con Roberto Re… ma senza che io fossi lì!!! Infatti, guidati dai Direttori responsabili dei centri, che si sono cimentati in quella sera nel ruolo dei “facilitatori”, hanno potuto seguire la mia lezione in video e fare le esercitazioni pratiche collegate.
I feedback ricevuti dai partecipanti ci dicono che è stato un vero successo!
E visto il gradimento così alto, probabilmente replicheremo presto su questi ed altri schermi!!!

Che soddisfazione!
Ancora una volta primi! Ancora una volta all’avanguardia! Ancora una volta un esempio da seguire!
Bravi ragazzi, continuiamo così!

PS: se avete partecipato a una di queste serate al cinema, mi scrivete qui un vostro commento?!?

PPS: ovviamente avere fatto questo, ci ha dato il la per un’altra fantastica idea che sarà la naturale evoluzione di questa! Giuro che non sto nella pelle dall’entusiasmo e sono gasatissimo solo all’idea di ciò che combineremo!!!… Ma ancora proprio non posso dirvi nulla!…
Ma aspettate primavera e vedrete!…

Sul badge che le penzolava dal collo c’era scritto “GRADUATED, CLASS 1998”! Aveva finito l’HRD Academy da più di 12 anni fa ed era anche quest’anno lì a Riccione per l’ormai tradizionale Reunion!
E come lei tanti altri che non rivedevo da anni, fino a quelli che avevano solo 5 settimane prima partecipato all’ultimo Power Seminar…

Dei tanti appuntamenti dell’anno, l’Academy Reunion è in assoluto uno dei miei preferiti, per tantissimi motivi:

1) Mi piace da matti l’atmosfera da “rimpatriata” che si respira fin dai primi minuti, quando inizia a riempirsi la hall ed è tutto un “Ciaaaaooo! Come staaaiiii!?”, un piacevole ritrovare vecchi compagni di team, buddy, assistenti e coach, un continuo salutare e abbracciare persone con quell’energia e quel piacere di farlo che hanno tra loro solo coloro che hanno condiviso qualcosa di davvero bello e importante. E anche per me rivedere alcune di quelle facce è proprio bello.

2) Posso riscontrare in prima persona i risultati ottenuti dai corsisti nel lungo termine e ogni volta esco rafforzato nella mia convinzione che l’Academy è un programma davvero straordinario e “gonfio” per tutte le belle cose che mi sento raccontare! 😉

3) Il programma è fighissimo e ogni anno abbiamo ospiti stra-or-di-na-ri!!! Quest’anno ad arricchire con la loro esperienza due testimonial davvero speciali: un mito dello sport come la 7 volte olimpionica e plurimedagliata Josefa Idem e un manager di grande successo, per i risultati ottenuti, ma soprattutto per l’equilibrio con cui riesce a interpretare una vita così impegnativa, Sebastiano Zanolli. I loro interventi hanno dato veramente un grandissimo valore aggiunto agli insegnamenti che i corsisti hanno ricevuto durante l’anno di Academy, rinforzando in maniera così efficace tanti dei concetti visti durante le giornate passate insieme.
In più i workshop con diverse sessioni tematiche della domenica mattina, permettono ad ognuno di approfondire la conoscenza specifica di un argomento a propria scelta, così da continuare ad apprendere sempre qualcosa di nuovo e approfondire ancora di più le proprie conoscenze.

4) Mi permette di svolgere al meglio il mio lavoro di Coach, facendo ogni anno con i corsisti il punto della situazione: cosa ho fatto sin qua? Cosa voglio fare nei prossimi mesi? Dove sono riuscito e perché e dove invece non sono riuscito e perché?

Fondamentalmente questo evento trasforma veramente l’Academy in un programma che non dura un anno, ma una vita intera! E mi fa stare proprio bene, perché mi fa sentire davvero in linea con quella che è l’unico modo in cui riesco a interpretare il mio lavoro, che è quello di dare quanti più RISULTATI possibili, con la massima qualità possibile.

Insomma, è stata così bella e utile che sono certo che chi c’era quest’anno, l’anno prossimo non mancherà di certo.
Per chi invece se l’è persa… toccherà aspettare un anno! D’altra parte gli errori si pagano!!!

Glielo avevo promesso già dall’anno scorso, ma poi per mille motivi non ce l’avevo mai portato.
Ma da quando è piccolo gli insegno che “le promesse si mantengono”, che “la parola è sacra”, che “se si dice una cosa, si fa” e, sapendo bene che con i bambini conta molto più dimostrare con l’esempio ciò che si insegna, piuttosto che dirlo e basta, ho sempre cercato con lui di mantenere il più possibile la mia parola: piuttosto non gli  prometto nulla, ma se glielo prometto cerco di farlo.

Perciò quando all’inizio dell’estate l’allenatore “amico” aveva lasciato posto a un nuovo allenatore, caso vuole “amico” anche lui, poiché tempo fa aveva frequentato insieme al suo vice un mio corso, la prima cosa che avevo detto a Ricky era stato: “a settembre ti porto a Bogliasco a vedere l’allenamento della Sampdoria e a incontrare i giocatori, come ti avevo promesso!”

E così, qualche giorno fa, eccoci varcare il cancello del campo di allenamento della nostra squadra del cuore.
Ero davvero emozionato!
Perché stavo entrando nello spazio riservato solo a Cassano e company?!? Macché!!! Negli ultimi mesi ci sono entrato svariate volte e, sebbene il tifoso che è dentro di me sia negli ultimi tempi particolarmente scatenato, sinceramente non me ne poteva fregare di meno!…
Ero emozionato per Ricky!
Sapevo che per lui sarebbe stato un pomeriggio speciale, un giorno che probabilmente avrebbe ricordato per tutta la vita!
Eh si, perché a 10 anni conoscere i propri idoli, avvicinarsi a quei campioni così inavvicinabili, non è una cosa da tutti i giorni e desideravo con tutto il cuore che fosse per lui quell’esperienza da favola che avrei tanto voluto vivere io da ragazzino!…

E fortunatamente così è stato. Una giornata speciale, per lui e per me.

L’entusiasmo e la gioia che aveva negli occhi quando abbracciava timidamente i suoi campioni preferiti per le foto ricordo o quando se li guardava ancora incredulo mentre gli autografavano la maglietta, sono difficilmente descrivibili, come è difficilmente descrivibile la felicità che ho provato in quegli attimi.
Felice per lui e fiero di me.
Ero consapevole di aver creato le condizioni perché il mio bambino vivesse un esperienza unica, speciale, assolutamente indimenticabile.
Gli anni passeranno, ma quel ricordo rimarrà per sempre. Quel giorno in cui il suo papà è passato a prenderlo a scuola e, dopo una scorpacciata di sushi (!!!), lo ha portato a Genova a vedere da vicino l’allenamento della Samp.

Ai miei corsi parlo spesso di “magic moments”, di quei momenti magici che rendono la vita degna di essere vissuta, che ci fanno stare particolarmente bene, che ci fanno vivere emozioni così belle e intense da imprimere quei ricordi nella nostra memoria in maniera assolutamente indelebile. E non manco mai di invitare le persone a fare il possibile per creare costantemente nella propria vita tanti “magic moments”, di fare in modo di riempire la propria esistenza di momenti pieni di amore, di gioia, di felicità, di entusiasmo, di stupore, di passione, di tutte quelle emozioni che ci fanno stare incredibilmente bene!
E per farlo non c’è bisogno di andare sulla luna…
I momenti magici molto spesso sono creati da cose semplici: il sorriso di un bambino, la felicità negli occhi della persona che ami, il piacere di una sorpresa fatta a qualcuno o la soddisfazione di aver affrontato una situazione difficile.
Il modo migliore e più appagante per vivere un “magic moment”? Regalarne uno a qualcun altro! In particolare a coloro che ami o che sono importanti per te…
E, manco a dirlo, tra queste persone puoi includere anche te stesso!

Come puoi sempre più creare momenti magici per te e per chi ti circonda?

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